Carburanti: Da cosa dipende la differenza dei costi alla pompa in Italia rispetto ad altri paesi?

Crolla il prezzo del petrolio ma la diminuzione del costo dei carburanti è molto più lenta, e si è arrestata su valori che difficilmente scenderanno ancora.
Perchè?
E da cosa dipende la differenza dei costi alla pompa in Italia rispetto ad altri paesi?

Carburanti: Da cosa dipende la differenza dei costi alla pompa in Italia rispetto ad altri paesi?

17 settembre 2012, nei giorni in cui i carburanti hanno toccato i massimi storici, sulle pompe leggevamo questi prezzi medi:
gasolio € 1,773 / benzina € 1,878 (fonte: Ministero dello Sviluppo Economico)
15 febbraio 2016, nell’ultima rilevazione del Ministero dello Sviluppo economico (clicca qui per vedere le rilevazioni aggiornate) i prezzi sono i seguenti:
gasolio € 1,193 / benzina € 1,374 (fonte: Ministero dello Sviluppo Economico)

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Tra le due rilevazioni, il prezzo del gasolio è sceso del 32,5%, mentre quello della benzina del 27%.
Eppure il costo del Petrolio (Brent) è passato dai 111 dollari al barile del settembre 2012 ai circa 30 di oggi. Il 72% in meno.
Ma allora perchè i prezzi dei carburanti non sono scesi allo stesso modo?
Semplice, perchè il prezzo del carburante è composto da una serie di voci delle quali solo alcune sono legate al prezzo del greggio, mentre altre variano in proporzione ed altre ancora sono accise fisse.
Vediamo quali sono.
Prendiamo il prezzo medio attuale del gasolio di € 1,193 e vediamo com’è composto:
● prezzo al netto delle imposte € 0,360
● accise € 0,617
● IVA (22%) € 0,215
Discorso analogo per la benzina, il cui prezzo medio attuale è € 1,374:
● prezzo al netto delle imposte € 0,397
● accise € 0,728
● IVA (22%) € 0,248
Ma cosa sono le accise?
Sono dei balzelli introdotti in epoche diverse per affrontare situazioni di emergenza o di calamità.
Già, perchè l’automobilista è visto un po’ come un bancomat dal quale prelevare a proprio piacimento quando serve. Il problema è che le accise introdotte fin dal lontano 1935 non sono mai state eliminate, così, oggi, paghiamo ancora l’accisa per guerra in Etiopia, roba di quasi cent’anni fa.

Carburanti: Da cosa dipende la differenza dei costi alla pompa in Italia rispetto ad altri paesi?

E allora vediamo tutte le accise che gravano sulle nostre tasche, approssimate si intende:

0,000981 euro: finanziamento guerra d’Etiopia (19351936)
● 0,00723 euro: finanziamento per la crisi di Suez (1956)
● 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
● 0,00516 euro: ricostruzione post alluvione di Firenze (1966)
● 0,00516 euro: ricostruzione post terremoto in Belice (1968)
● 0,0511 euro: ricostruzione post terremoto in Friuli del (1976)
● 0,0387 euro: ricostruzione post terremoto in Irpinia (1980)
● 0,106 euro: finanziamento per la guerra in Libano (1983)
● 0,0114 euro: finanziamento missione in Bosnia (1996)
● 0,02 euro: rinnovo del contratto per gli autoferrotranvieri (2004)
● 0,005 euro: acquisto di ecoautobus (2005)
● 0,0051 euro: ricostruzione postterremoto dell’Aquila (2009)
● 0,0071: finanziamento alla cultura (2011)
● 0,04 euro: sostegno ad immigrati dopo la crisi libica (2011)
● 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
● 0,082 euro: decreto “Salva Italia” (2011)
● 0,02 euro: terremoto dell’Emilia (2012)
Ma non è finita qui:
● dal 1999 le Regioni possono imporre una loro accisa sui carburanti
● in più c’è l’ imposta di fabbricazione sui carburanti
● e per toccare il fondo, paghiamo l’IVA al 22% sia sul prezzo netto che sulle accise.
Praticamente una tassa sulla tassa.

Carburanti: Da cosa dipende la differenza dei costi alla pompa in Italia rispetto ad altri paesi?
Insomma, il primo grande scoglio su cui si infrange la speranza di avere prezzi dei carburanti più bassi è l’imposizione fiscale da parte dello Stato. Però, a dirla tutta, non dipende solo da quello: paghiamo anche una certa rigidità della filiera distributiva dei carburanti, che è molto poco efficiente e si traduce in maggiori costi alla voce “prezzo netto”.
In Italia la maggior parte dei distributori ha il vincolo di esclusività con il proprio fornitore che impedisce una vera concorrenza. Quasi l’80% delle pompe sono di proprietà di grossi gruppi petroliferi, che impongono ai gestori di rifornirsi esclusivamente da loro ai prezzi imposti dalla casa madre. Solo il rimanente 20% è costituito dalle cosiddette “pompe bianche”, dalla GDO e da distributori indipendenti, che non avendo vincoli di esclusività possono scegliere di volta in volta il fornitore in base alle condizioni più vantaggiose. Per fare un paragone, in Francia la situazione è esattamente opposta: la stragrande maggioranza degli impianti non ha vincoli di esclusività e si rifornisce in una logica di mercato libero.
Tutto questo si traduce in un costo industriale più basso rispetto a quello italiano di quasi il 10%.
Se applicata in Italia ad almeno il 50% dei distributori, una situazione del genere porterebbe un risparmio di 5 centesimi al litro (stima FegicaCisl).

Carburanti: Da cosa dipende la differenza dei costi alla pompa in Italia rispetto ad altri paesi?
Perchè non lo si è fatto?
Basta vedere cosa successe nel 2011, quando nel decreto SalvaItalia il governo Monti inserì una norma che liberalizzava le forniture al 50% dei benzinai italiani. La reazione furibonda dei petrolieri fece ripiegare il governo su una norma farsa che prevede il vincolo del 50% ma solo ai gestori titolari di licenza.
Cioè 8.000 su 24.000.
Dunque siamo arrivati a grattare il fondo del barile (battuta scontata):
● lo Stato non ha alcuna intenzione di eliminare o ridurre le accise, perchè
diminuirebbe di conseguenza il gettito nelle casse pubbliche
● i petrolieri non vogliono sentir parlare di una vera liberalizzazione, soprattutto adesso
che vedono il loro profitti ridotti al lumicino
E l’automobilista?
Paga, of course !

Andrea Tartaglia

Classe 1978, già tenera età riconoscevo un' auto dal suono del motore. Con il tempo ho coronato il mio sogno: lavorare nel mondo dell'Auto, ne ho vendute talmente tante che credo di aver perso il conto. Oggi invece scrivo, coltivando così le altre mie passioni: la Scrittura e il Digital. Racconto il mondo delle quattro ruote "dietro le quinte", quello che un normale cliente non vede quando acquista una macchina. Cerco di immaginare il futuro: cosa guideremo domani e come lo acquisteremo? Faccio sempre volentieri ad un bel test Drive e mi piace valutare il lato emozionale di un'automobile, perchè ognuna ha una storia da raccontare.