Nichols N1A, ritorna la vecchia scuola della F1

Nichols N1A
Chiunque sia cresciuto guardando la Formula 1 negli anni ’80 e ’90 si ricorderà, sicuramente, dell’Ing. Steve Nichols. L’americano è stato influente nella progettazione di vetture di F1 per più team, anche se la sua punta di diamante è stata senza dubbio la McLaren MP4/4 guidata da Alain Prost e Ayrton Senna nel 1988. Un successo che ha vinto 15 gare su 16 in quella stagione, anche se Gordon Murray tende a ricevere la maggior parte del merito.

Nichols ha scelto un’altra McLaren come ispirazione per la sua supercar N1A. La stessa M1A che anche McLaren ha utilizzato come ispirazione per una moderna supercar, in questo caso la Elva speedster, lanciata nel 2019.
Secondo Nichols, la M1A è tra le ultime auto da corsa che si potrebbero guidare in pista e poi tornare a casa alla fine della giornata.

Nichols N1A, ritorna la vecchia scuola della F1

Il telaio della N1A è un mix di fibra di carbonio e alluminio e presenta sospensioni indipendenti con doppi bracci trasversali e barre antirollio.
Niente servosterzo, per massimizzare le sensazioni di guida, ma gli acquirenti possono optare per il sistema come optional, se lo desiderano.
Le ruote misurano 19 pollici davanti e 20 pollici dietro e sono avvolte da pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 di serie.

Nichols N1A, ritorna la vecchia scuola della F1

Per ora è stata confermata solo l’opzione top di gamma che, in questo caso, si affida ad un V8 da 7,0 litri (basato sullo small block LS3 di General Motors) pesantemente modificato da Langford Performance Engineering, un’azienda specializzata nella manutenzione e nel ripristino di motori di F1 ormai in pensione. La potenza massima stimata è di 650 CV.

Il motore è accoppiato di serie a un manuale a 6 marce ma, anche in questo caso, Nichols ha affermato che saranno disponibili opzioni alternative (automatico?), senza fornire ulteriori dettagli. All’interno i comandi sono semplici, per consentire al guidatore di concentrarsi sulla strada. Un tocco speciale è la posizione di seduta reclinata, la stessa della MP4/4, che offre ai piloti la possibilità di vivere la stessa visuale di cui godevano Prost e Senna mentre erano in pista.

Nichols prevede di limitare la produzione dell’N1A a un massimo di 100 unità. I primi 15 saranno uno modello speciale di lancio. È stato scelto il numero 15 in quanto corrisponde proprio (come dicevamo all’inizio) al numero di vittorie ottenute dall’MP4/4. I prezzi non sono stati annunciati.

Nichols N1A, ritorna la vecchia scuola della F1

Il processo dalla matita al modello di produzione è stato estremamente gratificante” ha dichiarato Nichols; “questo dovrebbe essere un promemoria per l’intera industria automobilistica che combinare passato, presente e guardare al futuro è la via da seguire per l’intera comunità”.

redazione

Tutti vogliamo che la vita sia meno "grigia metallizzata" e torni il capriccio di sognare a colori; cosa c'è, di meglio, di un bel rombo di un motore?