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Ford Ranger Raptor

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Prezzo: 55.034€ Potenza:213cv

Test Drive
Ford Ranger Raptor
(prova su pista)

Il Velociraptor popolava la terra circa tra i 85,8 milioni ed i 70,6 milioni di anni fa, durante la fine del periodo Cretaceo. Nel 1924, Henry Fairfield Osborn, l'allora presidente del Museo Americano di Storia Naturale, nominò questo dinosauro “Velociraptor”. Egli conferì questo nome, che deriva dal latino "Velox" (veloce) e "Raptor" (ladro o predatore), quindi “predatore veloce"

Quando testiamo una vettura estrema del marchio di Detroit, solitamente compaiono le le scritte RS ovunque… ma questa volta è diverso.Il logo Ford Performance c’è, ben evidente sul battitacco quando si apre la porta ma questo volta la sigla RS lascia spazio ad un nome più preistorico, più viscerale, duro e puro: RAPTOR.
Il direttore Longhini lo sapeva bene che con me si sarebbe ritrovato in un vortice di fango, neve e macchine dalle dimensioni…beh non proprio cittadine.Da grande appassionato di sportive lui nei suoi test ha sempre dovuto fare attenzione a dossi e asperità del terreno ma da quando mi conosce deve fare attenzione a non raschiare il tetto in qualche parcheggio.
Il Ranger Raptor è la macchina perfetta per quelli che come me adorano lo sci e la montagna e il mondo dell’outdoor in generale.

Ford Ranger Raptor 3

Mastodontico e aggressivo!

Quando lo vedi incute timore, è mastodontico e aggressivo. A colpire è la calandra con scolpito il marchio Ford a lettere massicce, ben inquadrato nella mascherina frontale.
Il Performance Blue è perfetto e si adatta magnificamente al pick up americano. E’ un colore pieno di storia, e ti riporta subito alle performance sublimi di Ford GT e Mustang. È unico e affascinante, proprio come il Raptor.
La linea, filante e ben integrata, crea un look dinamico, unico per il segmento. Rispetto al Ford Ranger da cui deriva è più largo di 15 cm e più alto di 5,5 cm. Le dimensioni sono imponenti: 1.87 metri di altezza, 5.40 metri di lunghezza, 2.02 metri di larghezza. L’altezza da terra è di 28,3 cm e la capacità di guado a 85 cm. Paraurti e passaruota sono stati ridisegnati per permettere angoli di attacco e uscita migliori (32,5° di attacco e 24° di uscita). La lancetta della bilancia si ferma a 2.510 kg a secco.

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IO SONO IL FUORISTRADA

Il Raptor ha un sistema che si chiama Terrain Management System che prevede sei differenti modalità di guida: quattro pensate per l’offroad oltre alle due modalità Normal e Sport per l’utilizzo su asfalto.Le modalità dure e pure sono Grass/Gravel, Snow, Mud/Sand/Rock e Baja.
Quest’ultima è sicuramente la più interessante e quella più fuori dal comune. Serve per andare forte e stabilizzare il Raptor durante i trasferimenti veloci su strada sconnessa. Le strade bianche diventeranno il vostro pane con questo setting, dove davvero il limite diventerete voi e la vostra capacità di spingere.
Questo comfort di marcia che lo rende inarrestabile è dato dalla combinazione di due elementi tecnici di prima qualità: gli ammortizzatori Fox e gli pneumatici BF Goodrich. Le sospensioni Fox con steli da 46,6mm hanno supporti rinforzati e bracci di controllo di alluminio. I cerchi sono da 17” e calzano pneumatici tassellati BF Goodrich da 285/70 sviluppati in modo specifico per questo modello. Per inciso io uno pneumatico così lo terrei anche in salotto.
La prima cosa che si nota al volante di questo bestione è la visibilità. Gli specchietti sono grandi come delle Smart e consentono di avere un’ottima visuale di tutto lo spazio occupato dal Raptor. Il vetro posteriore piatto e la telecamera con i sensori fanno il resto. L’ho parcheggiato senza problemi in centro città a Torino senza diventare matto, provare per credere. Purtroppo mancano i sensori di parcheggio all’anteriore. Dal momento che c’è la telecamera al posteriore potevano essere utili per avere un pacchetto completo.
In fuoristrada è inarrestabile. Lo abbiamo portato su una pista di motocross per testare le sue capacità e ci ha lasciato davvero a bocca aperta. La trazione è infinita e non si scompone per nessun motivo. Ci siamo concentrati in particolare sui due settaggi “Sand” e “Baja”.
Personalmente mi sono trovato meglio con il “Sand”, più sicuro e razionale, con il Baja si ha la sensazione di essere sempre un filo al limite, e sicuramente non eravamo sul terreno giusto.
Prendere agli 80km/h un salto da motocross non ci sembrava un’idea brillante per testare l’efficacia del setting. Scherzi a parte, come suggerisce il nome, il “Baja” è perfetto per spazi aperti dove si può spingere forte, ambienti più desertici che europei.

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Ma quando lo porti fuori dalla terra?

Il motore 4 cilindri EcoBlue Biturbo da 2.0 litri sviluppa 213 CV che sono sufficienti ad avere una bella spinta e un’ottima reattività.
Il Ranger è a tutti gli effetti una versione più “gentile” del famigerato F-150 perché da noi la benzina costa (tanto) al litro e non (poco) al gallone, quindi il 6.0 litri da 450CV benzina sarebbe stato un filo impegnativo.
Mi è piaciuto molto il comportamento sia in città che in autostrada, con il cambio automatico a 10 rapporti che sa essere molto fluido oppure incisivo quando si spinge di più. Per essere pignoli avrei gradito una risposta un pò più immediata soprattutto in ambito cittadino, dove le marce basse vanno un pò troppo “lunghe”, dando la sensazione di consumo e di sforzo del motore.
Nonostante i dischi freno da 332 mm sia all’anteriore che al posteriore la risposta non è troppo reattiva, bisogna farci l’abitudine, soprattutto considerando la massa in gioco.
Non mancano, infine, delle protezioni per il sotto scocca realizzate con pannelli d’acciaio spessi 2,3 mm. Al posteriore invece troviamo un sistema di sospensioni di tipo multilink, una chicca che nel segmento pick-up è davvero una rarità.

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Pick Up, ma moderno!


Ridurre il Raptor come un semplice pick up da lavoro sarebbe davvero poco sensato. Oltre ad essere un proiettile per la sua categoria ed essere inarrestabile quando si parla di fuoristrada è dotato di un abitacolo da vera auto moderna con tutte le tecnologie e i comfort.
I sedili sono comodi e avvolgenti, con un mix di pelle e alcantara davvero ben studiato. Le impunture blu a contrasto sono ben fatte e danno un tocco davvero “Ford” all’abitacolo, e la scritta Raptor centrale vi fa capire che dovete spingere.



I paddle in magnesio dietro il volante fanno al caso vostro se come me non siete fan degli automatici puri.

Non mancano, infine, le dotazioni tecnologiche come l’infotainment Sync3 con schermo touchscreen da 8”, con Apple CarPlay.

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Il senso di onnipotenza che ti assale...

Da subito il Raptor mi ha ispirato fiducia e sicurezza, con la sua altezza da terra, gli pneumatici e il sistema di sospensioni che sono lì a darti certezze.
Lo ammetto, una volta al volante bisogna tenere a bada il senso di onnipotenza che ti assale vedendo il mondo da così in alto, ma dettagli a parte, è un vero piacere farsi portare a spasso da questo bestione.
Io li sento già i puristi del mito americano, quelli che “eh ma senza un bel 6 cilindri non è un Raptor” oppure “si ma va a gasolio! Scherziamo?”.
Penso che la scelta “più ecologica” del motore 4 cilindri diesel da 213 CV sia la più adatta per un mercato come quello europeo. Il motore a gasolio ha una coppia spaventosa (500 Nm a 1750 giri), una risposta pronta e costi di gestione decisamente più ragionevoli rispetto al fratellone a benzina.

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Se proprio vogliamo parlare di dati, anche se superflui, il Ranger passa da 0 a 100 km/h in 10,5 secondi, nonostante la massa da bisonte.
Anche i consumi mi hanno sorpreso. Ammetto che pensavo già di dover girare con una cisterna di gasolio a rimorchio, invece il pickup americano ha superato anche questa prova. In autostrada a 130 km/h, anche grazie al cambio automatico a 10 rapporti che ti fa girare in decima marcia a circa 2000 giri, si consuma poco e si viaggia comodi, anche grazie all’insonorizzazione dell’abitacolo.
L’apertura della copertura del cassone è un pò troppo macchinosa. Soprattutto dal momento che si usa in condizioni estreme, dover sbloccare con la chiave, schiacciare il pulsante in giù e tirare la fettuccia interna non è un‘operazione che si effettua al primo colpo, specialmente se si indossano dei guanti.

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Il prezzo parte da 50.990 € + IVA, sicuramente non pochi anche rispetto alla concorrenza. Il Raptor però ha dalla sua qualità e contenuti che sono decisamente di un’altra categoria.

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Ok, il Velociraptor era poco più grande di un tacchino, ma il suono del clacson non rispecchia l’aspetto “giurassico” dell’esterno.

Lifers Cool



Il design è magnifico, duro e puro sia dentro (con interni sportivi e avvolgenti) che fuori.
Il comportamento in fuoristrada è davvero esagerato!

VIDEO

Non siete curiosi di osservare, con il nostro Federico Francia, un po' più da vicino il Raptor e, soprattutto, vedere dove abbiamo portato a divertirsi il "bestione giurassico" della Ford?
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(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Daniela Melella, Liliana Bean (Media Specialists), Monica Mecacci e Marco Alù Saffi (Ford Italia S.p.A.) e la Pista Motocross Orbassano Racing per averci ospitati nella loro location.


Francia

Federico Francia

Autore

Svadas

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