Prova su stradaCitroën C3 1.6
BlueHDi Shine
Vogliamo condividere
con te le nostre
"emozioni di guida"
Test Drive
Citroën C3 1.6
BlueHDi Shine
(prova su strada)
Ė inutile, più guardo questa nuova C3 e più mi viene in mente l'ottima convivenza avuta
qualche anno fa (ci chiamavamo ancora solo Lifers) con la C4 Cactus.
All'ufficio Stampa (PSA) c'era ancora Eugenio Franzetti e mi fece sorridere quando, complimentandosi per
l'articolo (non succede spesso, sappiatelo!), in un suo tweet si crogiolava anche del fatto che, viste
tutte supercar che proviamo, la berlina a Double Chevron fosse finita, pure, nelle mia classifica personale
delle preferite del 2015.
Le mie attese, allora, nei confronti della nuova C3, modello di Casa Citroën che è (dal 2002) il più
venduto di sempre, beh, sono alte.
Riuscirà a conquistarmi?
BEST SHOTS
Un'ottima evoluzione!
Prima di tutto devo dire che già esteriormente, quindi a livello di design, mi sembra un'ottima evoluzione dell'interessante via intrapresa con le forme esotiche della Cactus, da cui eredita i controversi Airbump (che ben si accostano ai paraurti "imbottiti" nella parte inferiore di plastica nera che, qui, possono anche essere personalizzati con un profilo colorato in rosso o bianco, a seconda della tinta del tetto), le luci diurne (a Led sottili) e il frontale.
Nel fare questo, però, sembra che i designer abbiano curato tutto maggiormente, sia nelle scelta dei materiali, che nei loro accoppiamenti, e questo si traduce in un'aria complessiva di maggior solidità. C'è anche un po' di DS3 (quindi sempre dal gruppo si pesca) nel taglio del finestrino posteriore e nel tetto flottante (che è un vero e proprio dettaglio stilistico) dal bicolore irrinunciabile; per noi era nero, “Onyx Black”, ma può anche essere scelto rosso o bianco.
Dentro si armonizza l'anima del Marchio...
Gli interni, esteticamente puliti e quindi senza fronzoli, risultano decisamente pratici.
Ritrovo le maniglie della porta a cinghia (in stile valigeria) e la plancia minimalista, con strepitose bocchette d'areazione stilizzate; anche qui, però, nella ricerca dei nuovi accostamenti cromatici della ecopelle e delle sue cuciture, c'è una chiara voglia di voler stupire, oltre che di valore aggiunto: avete visto che stupenda tonalità di arancione ha il rivestimento del cruscotto del nostro modello?
Pure le plastiche (che - è vero - forse in alcuni punti potrebbero essere "migliori") sono rifinite con cura e con un piacevole disegno, che ben si armonizza con l’anima del marchio e non danno mai un senso di "risparmio". Un po' come lo spazio e la luminosità interna (grazie anche allo strepitoso tetto panoramico, optional invisibile dall’esterno) che ti danno una sensazione di ampiezza, merce rara su vetture di questo segmento.
I vani portaoggetti sono tanti e ben posizionati, con un must (da ben 6,25 litri) davanti al passeggero, un bagagliaio tra i migliori del segmento e, udite, udite, i sedili che (grazie ad uno spessore maggiore) ora hanno una seduta decisamente più comoda rispetto alla Cactus stessa. Si, è sparita anche l'apertura a compasso dei finestrini posteriori che, invece, ora scendono in modo classico ed elettrico.
Spostarsi in modo responsabile, ma... Glamour!
Al volante (tagliato nella parte bassa, come sulle sportive, ma qui solo per facilitare l'accesso al posto guida) dimenticatevi l'assetto troppo molle in curva; è una prerogativa passata del Double Chevron, visto che ora si riesce a mantenere un ottimo comfort (francese) anche con un rollio decisamente meno accentuato.
Ovvio, più che una sportiva, alla guida ricorda un piccolo crossover, ma gli ingombri sono buoni, il cambio manuale è morbido (a volte un po’ troppo) e i consumi eccellenti.
Certo, con una potenza di 100 CV ci si aspetterebbe qualcosa in più in termini di ripresa, ma l'obbiettivo qui non è correre, ma spostarsi in modo responsabile e glamour e, quindi, il pedale dell'acceleratore non è mai così rapido a interpretare la richiesta di potenza da parte di chi guida.
Ci sono anche un sacco di dispositivi di sicurezza di serie, come il rilevatore di stanchezza, la telecamera per l’angolo cieco e l'avviso di abbandono involontario della corsia. A qualcuno riescono ancora a creare eccitamento, noi siamo convinti che (in un futuro molto prossimo) saranno solo "banali" accessori di serie;
oggi pare che la vera differenza sia una presa USB in più, a farla!
Connessi "socialmente" con la strada!
Ma come sempre succede con Citroën, al lancio di un nuovo modello arriva anche una "spettegolosa" (passatemi il termine) novità; aspettavo con ansia, quindi, di poter provare la Citroen ConnectedCam, vera anteprima e, per ora, esclusiva di questo modello.
Si tratta di una videocamera integrata nel supporto dello specchietto interno che permette di realizzare foto (e brevi video HD) di quello che si vede davanti all’auto, per poterli poi salvare sul proprio smartphone o condividerli sui principali social network (FB, Instagram e Twitter) in maniera, oltretutto, automatica e tramite un app dedicata che funziona veramente bene. Almeno, questo è l'aspetto più ludico e che attirerà soprattutto i "millennial" (e sono tanti) che ci seguono.
Il funzionamento è semplice, visto che basta premere un tasto (anche se è un po' scomodo e, per riprendere proprio quello che volete, in movimento bisogna farci un po' la mano).
Si tratta di un optional proposto, insieme alla videocamera di retromarcia, ad un costo di 500 euro e, come potete vedere dai “suoi scatti” proposti qui sotto, funziona molto bene anche di notte.
La potenzialità, invece, in caso di incidente è enorme; la stessa, infatti fissa, in una sorta di loop infinito, la registrazione della strada che scorre davanti a voi ogni volta che mettete in moto l'auto, attivandola automaticamente in caso d'incidente grazie ai sensori di impatto della vettura, per un minuto e mezzo (30 secondi prima e 1 minuto dopo il crash). Tutto questo vi sarà molto utile per capire, con esattezza, la dinamica dello scontro e di provare, se ve ne fosse la necessità, la vostra innocenza.
Una sorte di scatola nera, quindi, ma ad uso e consumo unicamente privato e non delle Società Assicurative che, più che al vostro bene, beh, molte volte badano (facendovi installare i satellitari) soprattutto alle loro tasche (attenti!!).
Appeal e personalità...
Ovviamente, volendo, il "grande fratello" può anche essere spento, benchè (credetemi) finirete per conviverci senza traumi e, dopo un primo (ed entusiasmante) utilizzo "social", beh, finirete per dimenticarvi della sua esistenza, se non per effettive necessità.
Anche il touch screen centrale, comunque, da 7 pollici è molto veloce, intuitivo e riporta le informazioni in modo chiaro.
Infine i parcheggi sono facili e veloci grazie all’ampio raggio di sterzata, ai sensori di parcheggio molto precisi e alla telecamera posteriore.
Insomma, a noi è parsa un'ottima compagna di viaggio, con un grande appeal ed una forte personalità, esattamente com’era stato per la Cactus; per questo abbiamo deciso di fotografarla all'interno del più grande Luna Park piemontese, quello della Pellerina, dove sono presenti tante giostre ad alta tecnologia.
Perché guidare deve essere, prima di tutto, un divertimento; altrimenti sai che noia?!
I don't Like
A volte si sente la mancanza della 6 marcia, che agevolerebbe anche, ad andature autostradali, una maggiore silenziosità;
Lifers Cool
Se la precedente generazione piaceva molto alle donne, questa cattura (e molto) anche gli sguardi degli uomini: finalmente è pace fatta tra i sessi!
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Citroën italia, nelle persone del Dott. Carlo Leoni, Dott. Marco Freschi e il Sig. Marco Barbetta.
Marco Longhini
Autore
SVADAS
Fotografia
BACKSTAGE
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