Test Drive
Mazda MX-5 RF 2.0L SKYACTIV-G 6MT EXCEED
(prova su strada)

La MX-5 più "dotata"!

Credo che la RF si possa, tranquillamente, definire come una MX-5 “più dotata".
Lo so che scatenerò le ira dei molti "puristi" che, di questa sportiva, hanno creato un mito ma, secondo me, proprio grazie al suo tetto rigido ripiegabile (che non ne intacca, minimamente, il piacere di guida) potrebbe considerarsi la spider definitiva!
Qui si è lavorato in modo molto intelligente sullo stivaggio (che non compromette il piccolo vano di carico) e il risultato estetico ottenuto è quello, molto seducente, di una Targa.

RF: Retractable Fastback

Il Retractable Fastback (nel nostro caso nero lucido) è costituito da tre parti di materiale diverso: alluminio, acciaio, composito plastico, aggiunge solo 45 kg e scompare (con una esecuzione coreografica, ma anche molto veloce - solo 13 secondi) in un vano creato tra i sedili e il baule.

Questo costringe a qualche sacrificio in più riguardo all'abitabilità, soprattutto per i più alti, ma da il valore aggiunto dell'uso stagionale a 360, solo premendo un comodo comando sulla plancia.

Qualcuno mi dirà che si va a perdere l'iconico profilo, a tutto cielo, della roadster, ma ribatto che in cambio avrete due montanti posteriori mobili che, a mio avviso, le danno molta personalità e la soluzione ai molti limiti che, nell'uso quotidiano, vi impone la guida en plein air (specialmente se non avete la fortuna di abitare a Miami).

Anche con il tetto rigido, si bada al sodo!

All'interno tutto è intimo e facile da gestire; nel pieno della filosofia pochi fronzoli e... Badiamo al sodo!".
Qualche novità, però, c'è e si trova nel quadro strumenti dove compare il nuovo display TFT da 4,6" che offre, oltre ad un'attenta analisi di alcuni parametri della vettura, una simpatica animazione del posizionamento del tetto. Il bracciolo centrale fa sì che capiti spesso di schiacciare inavvertitamente le manopole sul tunnel... A volte può creare del panico, soprattutto se state seguendo i consigli del navigatore e siete in prossimità di una svolta cruciale!

Qualche cassetto, nascosto qua e là, c'è.
Però bisogna scoprirlo (ad esempio dietro i sedili) e non risolve certo il problema della capacità di carico sull'ordine del w.e.
Un po' come il pulsante per aprire, manualmente, il baule posteriore.

Utilissimo, invece, il vano porta cellulare che, grazie alla sua profondità anomala, pare inghiottire il vostro smartphone.
In manovra, forse, oltre ai sensori di parcheggio sarebbe stato interessante inserire anche una telecamera.
Trovo, inoltre, ma magari è solo perché l'accostamento dei colori della nostra vettura stampa mi è molto piaciuto, che il tutto sia particolarmente curato; la pelle Nappa (con cuciture a vista) è di buona qualità (un optional da soli 300 €) e l'ambiente ben rifinito.

C'è solo quello che serve...

Anche per quanto concerne la sicurezza c'è solo quello che serve: controllo degli angoli ciechi, il Cruise Contro (ma non adattivo), il controllo automatico dei fari abbaglianti e quelli anteriori adattivi. Il Lane Departure Warning System (con noi, è stato sempre disattivato) e, anche pensandoci, non sono molti gli optional che aggiungerei...
L'unica concezione esotica è data dall’ i-ELOOP, che è il sistema di rigenerazione dell'energia in frenata. Lo apprezzerete per il suo apporto nel contenere i consumi ma, ricordatevene, è presente solo sulla 2.0.
Quando è chiusa è silenziosa come una coupè; aperta un frangivento trasparente (di serie e più ampio rispetto a quello installato sulla versione soft-top) vi permette di ridurre i vortici all’interno e, a velocità da passeggio, vi concede anche di chiacchierare con il vostro vicino.
L'assetto assorbe bene le buche e, quindi, mi da l'impressione di essere meno rigido rispetto alla sorella spiderina.
Questo non vuol dire però che, soprattutto a tetto abbassato, la RF non risulti anche pronta, incisiva e prevedibile com'è nel suo dna, anzi... Proprio grazie al miglior posizionamento delle masse, il divertimento è assicurato!

Obiettivo primario? LA GUIDA!

Il gioco è sempre quello: inserirla bene in traiettoria, lasciarla andare in appoggio con sicurezza e controllarla con una certa facilità, nonostante abbia un po' la tendenza ad allargare con il retrotreno.
Qualche correzione va fatta (e va messa in conto), ma poi c'è sempre l'elettronica (nel caso) che vi rimette nella giusta direzione.
E il bello è che vi basta veramente un attimo per scoprirne i pochi segreti, i molti pregi e imparare a conoscerla bene.
L'unica cosa che le importa è la guida!
E questo senza troppi fronzoli, visto che non ha nemmeno un tasto "sport".

No filtri!

Così, con chi la guida, si viene a creare un rapporto diretto e senza particolari filtri; esattamente come per il sound che, grazie al suo ringhio leggero, trovo addirittura migliorato.
Molto, vista la poca disponibilità di cavalli, è dato dal cambio manuale (6 marce) e dallo sterzo: il primo ha leva corta, innesti secchi e un' ottima spaziatura (lo userete tanto, mettetelo in conto, ma questa è una delle poche spider dove l'automatico può anche essere bandito).
Il secondo è agile e pronto, ma leggero il giusto in città.
Poi c'è il differenziale autobloccante meccanico.
Tutto il resto sembra terribilmente complicato e non necessario.
Magari, ma solo se fate veramente sul serio, in pista servirebbero dei freni leggermente più potenti...

Meglio curve, che linee...

Insomma, ci si annoia e si soffre un po', soprattutto per la posizione delle gambe (specialmente se superate il metro e ottanta) solo nei lunghi e rettilinei tragitti autostradali (complici anche i “Tutor” ed i bassi consumi del classico due litri, aspirato) dove, impostata la velocità, beh, c'è proprio ben poco da fare e il tempo sembra non passare mai...

Non ci rimane, quindi, che entrare in uno stato vagamente meditativo e iniziare a pensare… Perché è solo l’attesa di nuove curve, e il farci strada tra svolte e snodi di itinerari sconosciuti, che già ci fa aumentare (nuovamente) i battiti del cuore!