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In metropolitanaMATti per la STRATOS

Vogliamo condividere
con te le nostre
"emozioni di guida"

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Anche tuSOGNA

Lancia Stratos
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M.A.T. New Stratos

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ShootingESCLUSIVO

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Shooting: Nuova Linea Metropolitana Torino Italy

Shooting
Lancia Stratos
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M.A.T. New Stratos
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Metropolitana Torino (Italy)



Ho sempre amato, fin dalla tenera età, qualsiasi mezzo di trasporto. Auto, naturalmente, ma anche treni, aerei, mezzi pesanti e... Metropolitane.
Ancora ricordo la gioia e l'emozione quando, con un certo ritardo dovuto alla forte presenza dell'industria dell'auto (perché costruire una Metro, in una città che legava la sua principale economia al mondo delle quattro ruote? Meglio usare il sottosuolo per realizzare un vasto sistema di parcheggi sotterranei comunicanti, no?) è stata inaugurata la prima linea anche nel capoluogo Sabaudo.
Quella di Torino è la prima metropolitana italiana ad essere caratterizzata dalla guida automatica, è anche la prima, e fino ad oggi unica, infrastruttura in Italia ad utilizzare convogli di tipo VAL (Veicolo Automatico Leggero).

La metropolitana di Torino

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Si è dovuto aspettare fino al 19 dicembre 2000 (inizio lavori) e il 4 febbraio 2006, nel quadro dei lavori previsti in occasione dei XX Giochi olimpici invernali, per vedere completata la prima linea. Poi è arrivato il prolungamento della linea 1 (dal Lingotto a piazza Bengasi) e, infine, la realizzazione dell'asse di corso Francia, fino a Rivoli. Ed è proprio quest’ultima che, essendo in prossimità della nostra redazione, ha attirato la mia attenzione.
Il tracciato attraversa in galleria il territorio dei comuni di Collegno e Rivoli, per una lunghezza complessiva di 3,4 km. Il progetto definitivo dell’opera è stato ottimizzato per mitigare l’impatto dei cantieri e per migliorare l’accessibilità dell’infrastruttura una volta ultimata.
Va ricordato, inoltre, che rispetto a sistemi più tradizionali, il VAL permette un risparmio relativo allo scavo di gallerie a sezione minore, per l'assenza del pantografo e per le ridotte dimensioni delle vetture; la corrente elettrica assorbita nelle accelerazioni viene poi restituita al sistema nelle decelerazioni, un po’ come succede (semplificando) sulle auto elettriche. L'apparecchiatura è interfacciata con una centrale operativa.

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L'azzardo?



È inutile che vi dica come, nei primi 14 anni di esercizio, la metropolitana abbia avuto una crescita costante di passeggeri e, ovviamente, abbia portato ad una diminuzione del traffico privato su strada, con persone che hanno rinunciato all'auto propria per il mezzo pubblico.

Questo a tutto beneficio dell’inquinamento in città.

E, così facendo, alcune di loro hanno potuto non vedere più l’auto solamente come un mezzo di trasporto, da A a B, ed hanno realizzato il sogno di comprare quella del loro cuore.
Ecco perché questo trittico, metropolitana-auto e cuore, mi ha portato a tentare l’azzardo di organizzarci uno shooting fotografico esclusivo.







La scelta!



Ma quale brand e, soprattutto, quali vetture portare all’interno della galleria della nuova linea, mantenendo un filo conduttore coerente fra il passato, il futuro e, soprattutto, la Città di Torino?
Qualcosa di iconico ed ancora (oggi) in grado di far brillare gli occhi a generazioni passate e presenti.
Qualcosa che fosse nata proprio qui.

La decisione è stata spontanea e ovvia:



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La STRATOS!



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La STORIA



La berlinetta torinese è ancora oggi un mito per i giovani appassionati, anche se nel 1977 è stata “fatta fuori” dalla Fiat, che voleva la 131 protagonista nel mondiale, secondo il vecchio e caro adagio “vinci la domenica, vendi il lunedi”.
Passo corto, 2 posti secchi, potente motore centrale, aerodinamica avanzata e sfruttabilità in ogni condizione (pista, strada e sterrato). Equipaggiata con motore e cambio V6 Ferrari Dino, scelto espressamente per distinguersi nei rally.
Pochissimi, sul finire di quegli anni Settanta, hanno comprato i 500 esemplari stradali per l'ingente somma di 10.725.000 lire. Per prime le stesse concessionarie Lancia (obbligate a ritirarne almeno una a testa) che, abituate a maneggiare pacifiche berline come la Beta, si ritrovarono a vendere un oggetto del tutto diverso: la bête a gagner, come l’hanno ribattezzata i francesi, che ancora oggi s’incazzano.

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È la prima auto della storia pensata per i Rally, non adattata. E pazienza se il vano bagagli sotto l’acqua diventava una vasca da bagno...

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Alfredo STOLA

Lo sa bene anche Alfredo Stols, figlio di Francesco, che data la consolidata collaborazione della sua Famiglia con il marchio Lancia, nel 1974 si vede arrivare nel garage di casa una fantastica Stratos azzurra. Se ne innamora per le sue forme futuristiche e, non potendola guidare (aveva appena 14 anni), la fa diventare una sorta di parco giochi personale, passando al suo interno più tempo possibile.
È una vettura a cui Alfredo è ancora oggi molto legato e di cui sa tutti i pregi e anche qualche difetto. La usa di frequente, sia per piacere che per portarla a prestigiosi concorsi o mostre tematiche. Vi basti pensare che ha voluto guidarla personalmente anche all’interno della galleria e, per tutto il periodo necessario allo shooting, non vi è mai sceso.
Devo dire che, quando gli ho proposto di partecipare ero un po’ titubante su come mi avrebbe potuto rispondere. Invece è stato solo un sano entusiasmo a prevalere e, quindi, ci siamo ritrovati con questo pezzo d’arte disegnato per Bertone da Marcello Gandini (il più rivoluzionario dei Maestri del design Italiano e mondiale) a ben rappresentare il “passato”.
Ora bisognava ragionare sul “futuro”.
Insomma, dalla Stratos era necessario arrivare alla New Stratos, ho pensato...

Ancora una volta il collegamento è stato simultaneo!





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Paolo GARELLA

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Del resto non credo che Ing. Garella si sarebbe mai lanciato in questa impresa di Manifattura Automobili Torino (dopo la sua fuoriuscita da Pininfarina) se, anche per lui, non ci fosse stato un incontro e un innamoramento, in giovane età, con una Stratos HF durante la sua prima e rocambolesca partecipazione come spettatore ad un rally.
E poi, un successivo incontro in territorio svizzero (con tanto di prova su strada, anche se nel lato del passeggero) di una, addirittura, con la mitica livrea Alitalia.

Insomma, tra i molti aspetti che legano i proprietari di queste due vetture, c’è sicuramente la voglia di far rivivere il mito.

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Nel 1998 il Maestro Marcello Gandini chiese ad Alfredo Stola di supportarlo nella sfida di progettare una Stratos, 30 anni dopo, e di presentare il modello al Motor Show di Torino 2000.
Diede origine alla StolaS81, che rimase un modello di stile.

Allo stesso modo, l'industriale e collezionista Michael Stoscheck contattò l'allora Responsabile Progetti Speciali di Pininfarina, Paolo Garella, con una richiesta simile e precisa: costruire una reinterpretazione unica della mitica Lancia Stratos degli anni '70.
La vettura, nata inizialmente nel 2010 come una one-off, dal 2018 viene prodotta nello stabilimento di Rivalta in edizione limitata proprio da M.A.T. Fedele alla Stratos originale, vanta un potente motore V8 Ferrari e presenta un passo corto. Ciò garantisce agilità e manovrabilità senza pari. Il suo cambio manuale e l'albero motore piatto rendono omaggio a un classico modello da corsa degli anni '70, mentre la carrozzeria in fibra di carbonio ricorda agli utenti la tecnologia e il design moderni che hanno contribuito alla sua creazione.

Ed ecco che il cerchio, magicamente, si chiude!

Così, un tardo pomeriggio di inizio luglio ci ritroviamo tutti all’imbocco della galleria, unica ed ultima possibilità per poter accedere al sottosuolo con quattro ruote.
C’è eccitazione nell’aria e anche il personale specializzato dell’azienda impegnata nei lavori, sotto la direzione di Infra.To si ferma (affinchè ogni spostamento venga eseguito in rigorosa sicurezza) e si gode lo spettacolo.
Maria Paola (Stola) dirige il traffico (nonostante sia una delle poche autorizzate a guidare la Stratos, tanto che ci ha pure fatto un rally... E non come navigatrice), mentre Riccardo (Garella) si ritrova, finalmente, ad averla per una serata tutta per se. Cosa non così scontata per chi queste vetture le costruisce ma, raramente, le guida.
A lui l’onore di portarla all’interno dello scavo e di effettuare (credo) la retromarcia più lunga e difficile della sua vita, lungo un tunnel stretto e insidioso.

Ed è così che questa idea, per molti irrealizzabile, si concretizza!

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Tutto semplicemente straordinario: uomini, auto, emozioni e qualità eccelsa.

Una meravigliosa fiaba che sa di adrenalina, profuma di benzina e fa sognare...
E mette anche un po’ di amarezza nel momento in cui vi fa pensare che, un giorno sempre più vicino, tutto questo non capiterà più.
E se sottoterra correranno treni sempre più veloci e “politically correct”, in superficie saranno sempre meno le auto in grado di far battere il cuore.
Va bene l’ambiente ma non perseguitiamo, quindi, le macchine che possono ancora trasmettere emozioni.

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Una cosa, comunque, è sicura.
Credo che questa esperienza rimarrà impressa nella parte più nobile della mia memoria: quella a lungo termine.
Ogni volta che entrerò nella Stazione Certosa, una delle 4 di nuova realizzazione, parzialmente interrata all’interno di una struttura molto futurista (coperta in vetro e acciaio che garantirà, quindi, il recupero dell’energia solare mediante pannelli fotovoltaici) rifletterò su questa avventurosa e, per certi versi, folle giornata e rivedrò queste due esclusive supercar ferme, a farsi ammirare.

Naturalmente in mezzo ai binari dove ora corre, veloce, il mio treno verso il futuro.

Marco Longhini

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VIDEO

Come sapete, nel garage del Lifersblog, le supercar sono di casa... Ma già ospitare una Lancia Stratos ed una New Stratos nello stesso luogo creerebbe un po’ di scalpore, figuratev portarle nelle gallerie di quella che sarà la nuova linea della Metropolitana di Torino.
Ecco quindi che ci sembrava d'obbligo fare un piccolo back stage e mostrarvelo!
Video by Manifattura Automobili Torino.

Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?

(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Infratrasporti.To S.r.l. per averci permesso di realizzare questo shooting esclusivo, nelle persone di Paolo Pavinato e Michela Marinetto. Grazie per la preziosa collaborazione.
L'Impresa ICI Italiana costruzioni che ha prmesso l'operazione e tutti gli operai coinvolti nella gestione delle attività.
La Famiglia Stola (Studiotorino) e Garella (Manifattura Automobili Torino) per averci prestato le loro preziose Stratos e New Stratos.
Silvia Candusso e Fabio Lanzini per i video backstage.
Il Dott. Massimiliano Cudia e Roberto Gatto per il supporto nel trasformare la nostra idea in realtà.


Marco Longhini
Marco Longhini

Autore

Francia

Federico Francia

Fotografo

BACKSTAGE

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