Test Drive
Infiniti Q30 Sport 2.0t
7DCT AWD

Le piace distinguersi, ma in modo astuto!

Insomma: piace, piace molto (anche da ferma) questa Infiniti Q30, il cui concetto principale è “distinzione”, grazie ad un aspetto esteriore potente, caratterizzato da linee scolpite e proporzioni ampie e muscolose mai banali, ma decisamente audaci.
In questo è un’auto astuta, molto astuta: ha il profilo alare sotto il brancardo e il doppio terminale di scarico di una sportiva, ma le sue ruote grandi e le protezioni sugli archi passa ruota fanno pensare ad un SUV. Il tetto ribassato offre un profilo che ricorda una shooting-brake moderna e qualcuno continua a chiamarla crossover compatto, soprattutto per la sua altezza da terra; io taglierei corto e la definirei, solamente, INFINITI.

Fermo restando che la visione del brand sta puntando molto nella classe SUV (vedere la concept car QX Sport Inspiration e la QX 30) devo ammettere che questa Q30 Sport attira sguardi e curiosità a non finire.
Sicuramente ha influito, in maniera determinante, il fatto che Infiniti dispone di Centri Stile in ben tre continenti, che gli hanno permesso di attingere a un eclettico mix di culture e ispirazioni provenienti da tutta la sua rete globale di studi di design nel Regno Unito, in Giappone, in Cina e Stati Uniti.

Sport, integrale o… Relax?

Ciò che si percepisce maggiormente, una volta che ci si è messi alla guida, è il suo avanzare morbido e silenzioso (avantreno McPherson avanti, Multilink sul posteriore e uno sterzo preciso e leggero, soprattutto nel traffico cittadino) che, nella versione 2.0 Sport turbo (che strizza l’occhio, anche se in maniera decisamente più addomesticata, al Kit AMG di Mercedes) non penalizza l’assetto sportivo, quindi più basso e rigido, rispetto a quello standard.

A sottolineare il carattere dinamico del modello troviamo, insieme ai cerchi in lega da 19 pollici, un paraurti dedicato, la griglia anteriore in colore nero lucida e le “minigonne” nel colore della carrozzeria.

Se il suo terreno di caccia preferito sono i lunghi tragitti autostradali, con consumi interessanti e un confort di viaggio invidiabile, tutto è ok anche se, ogni tanto, vorrete metterla alla prova (selezionando la modalità sport, attraverso un pulsante forse un po’ troppo discreto per questo tipo di versione) per divertirvi un po’.

Apprezzerete la sua agilità vivace e maneggevole in curva e, soprattutto, il cambio a doppia frizione a 7 rapporti DCT (Dual Clutch Transmission, dal selettore molto carino) che (oltre ad indicare sempre la marcia inserita) risulta ottimamente rapportato; si adegua al vostro stile di guida e sembra leggervi nel pensiero ogni volta che dovete scalare quindi, spesso, vi fa scordare di avere la possibilità di utilizzare (anche) i paddle al volante per gestirlo. Il rombo del motore, poi, al momento giusto acquista un bel tono e il sedile sportivo, benchè risulti più rigido di quello standard, rimane comunque confortevole e da un bel tocco di sportività.

C’è anche la trazione integrale (AWD – All-Wheel Drive, con giunto centrale a inserimento automatico a controllo elettronico) che, benchè rimane “discreta”, vi toglie dagli impicci, adattandosi alle condizioni del terreno e migliorando la trazione; siamo stati ospiti del Principi di Piemonte al Sestriere e, con Ilaria della “Vialattea” siamo andati alla scoperta di sentieri poco battuti, con fango e neve. In questo caso la Q30 è stata in grado di inviare dallo 0% al 50% della potenza alle ruote posteriori, in funzione del bisogno, e si è dimostrata una bella ancora di salvezza.

Presenti, nella Sport, ci sono anche il sistema di avviso allontanamento corsia di marcia (LDW – Lane Departure Warning), l’avviso anticollisione anteriore (FCW – Forward Collision Warning) e il sistema adattivo di assistenza alla frenata.

Dentro la qualità percepita è superiore

Ma la fluidità delle linee e la sofisticata artigianalità caratterizzano anche gli interni spaziosi ed elegantemente rifiniti. Qualcuno sostiene che mostrino un po’ troppo la parentela con la Benz, visto che le dinamiche di produzione impongono una condivisione massiccia di interruttori, pulsanti volante, comandi dei sedili elettrici e steli del piantone dello sterzo, ma ci sono anche un sacco di piacevoli sorprese (come il touch screen da 7” Infiniti InTouch, perfettamente integrato nella plancia) e la qualità percepita che (vi assicuro) è superiore rispetto a quella che si potrebbe pensare, grazie alla ricerca di materiali sofisticati e piacevoli al tatto. E’ questo uno degli aspetti che mi ha maggiormente colpito, nella mia convivenza con la Q30.

I progettisti degli interni di Infiniti hanno selezionato, infatti, dei materiali di altissima qualità, utilizzandoli nei punti più “toccati” da chi la vive dall’interno, come i rivestimenti delle portiere ed il bracciolo centrale. Allo stesso modo anche il “Dinamica®’’, simil-camoscio prodotto e sviluppato in Italia e utilizzato moltissimo nel settore dell’alta moda, riveste il tetto e i montanti ed è, veramente, intrigante da percepire al tatto.

Ovviamente c’è anche un po’ di tradizione giapponese, attraverso il contrasto del bicolore, che si ispira all’arte tradizionale delle carte da gioco Hanafuda. Completano il tutto un ampio utilizzo di materiali fonoassorbenti e la struttura del corpo rigido che hanno permesso di ridurre ulteriormente le rumorosità e le vibrazioni. Molto bello e coreografico il tetto panoramico in vetro, provvisto di tendina parasole elettrica, il cui pulsante risulta, però, poco pratico (ed un po’ nascosto) da azionare.
Ottimo il posizionamento delle due prese USB che, grazie all’impianto stereo Bose (di ottima qualità) vi permettono di portare con voi la vostra colonna sonora preferita; utile la funzione di riconoscimento dei segnali stradali, che vi da una mano concreta a rispettare le innumerevoli variazioni dei limiti di velocità in città.
Il bagagliaio ha un vano di carico di ben 368 litri, l’abitabilità posteriore (nonostante la forma esterna) è buona e l’unica pecca è la visibilità in manovra (anche per via del lunotto fortemente inclinato) che, se non utilizzate la telecamera (e, quindi, anche i sensori di parcheggio anteriori e posteriori) risulta veramente difficoltosa.

Full Kasko per 3 anni

In conclusione, se per mantenere la trazione AWD (anche in relazione al fatto che è in atto una ristrutturazione della Rete Italiana, con aperture di Centri e Riparatori Autorizzati Infiniti a copertura delle principali città) valuterei (anche) il motore diesel 2.2 litri, al fine di avere ottime prestazioni, ma anche consumi più contenuti rispetto al benzina. Sicuramente prenderei in considerazione la Q30 (eletta miglior veicolo della sua categoria da Euro Ncap) e il Marchio Infiniti se fossi in procinto di cambiare vettura, visto che vi offre, oltretutto, una garanzia Full Kasko per 3 anni/100.000 km.

VIDEO

Con la Infiniti Q30 siamo andati a trovare anche gli amici di Garage TV Show, mettendola a confronto con la loro Subaru Levorg… Volete sapere com’è andata ? Beh, basta cliccare qui sotto!

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Infiniti Italia, nella persona della Dott.ssa Désirée Baldini