Arriva la Porsche Macan da 252 CV
Test Drive
Porsche Cayenne S e-Hybrid
(prova su strada)
Non appena sono salito sulla seconda generazione della e-Hybrid, al centro Porsche, mi sono immediatamente venuti in mente due pensieri; entrambi hanno come protagonista un certo “Ranzani” (vi ricordate ?) che, nel primo, sostiene che “Non serve affatto avere un Cayenne con i vetri oscurati, perché non ti ci possono vedere dentro e, se hai un Cayenne, beh, meriti di essere visto“; nel secondo, invece, rimane impressionato nel vedere che, nonostante il SUV (per eccellenza) stia viaggiando a 110 km/h, le lancette del contagiri (verdi, come gran parte dei particolari del quadro) sono a zero e, quindi, il motore termico è spento e i consumi azzerrati. Fantastico!
sssst, parla E-Power
Finalmente il suo utilizzo in città non sarà più motivo di scontro con i frequentatori (gelosi)
del bar “Centrale” che trovavano nei CO2 diffusi in atmosfera l’unico motivo per alzare la voce.
Anzi, fate così: quando gli passate davanti, nel silenzio più assoluto della modalità E-Power,
ricordategli che ora sono loro, con le loro vecchie utilitarie, a mettere a repentaglio l’eco-sistema!
Ibrido è bello!
Ibrido è bello grazie al cuore elettrico, da 95 cavalli e 295 Nm di coppia, che consente la ricarica nel garage di casa
(visto che le colonnine, in Italia, sono ancora merce rara) e garantisce un’autonomia compresa tra i 18 e i 30 chilometri;
noi, forse a causa della pioggia, o lo stile di guida poco eco, siamo arrivati a 22; non male se pensate che gran parte
degli Italiani ne percorrono (circa) la metà per raggiungere il posto di lavoro.
Il quadro strumenti di destra, inoltre, ci da una mano visualizzando (in tempo reale) la percentuale di energia che
stiamo consumando, sapendo che il motore termico non si accenderà fino a che la batteria non sarà completamente scarica.
Spesso, quindi, non avendo tempo o colonnine vi ritroverete ad attivare la modalità E-Charge per ricaricare (in meno
di venti minuti, di oltre il 60%) aumentando, però, i consumi, visto che il sei cilindri a benzina genera forza motrice ma,
intanto, utilizza parte della sua energia anche per ridare fiato alle batterie.
facelift azzeccato
In aiuto, poi, arrivano le frenate e il rilascio della frizione tanto che (alla fine) i risultati migliori, sulle
lunghe percorrenze, sono proprio quelle che si ottengono lasciando gestire il tutto dal motore elettrico che
si alterna a quello a benzina, con l’unico scopo di consumare meno. Qui l’erogazione della potenza del modulo
elettrico e l’accensione del motore a pistoni vengono dosate molto delicatamente tramite il pedale del gas,
con un punto di pressione inseribile.
Il facelift ha già un anno e lo stile Macan, beh, si vede. E’ andato a smussare quegli angoli
di personalità troppo accentuati, facendola diventare più affilata ed elegante. Merito del
paraurti anteriore ridisegnato e alla riduzione del peso che ha avuto i suoi effetti sulle forme,
slanciando sia frontale che la coda dove, grazie al nuovo paraurti e ai quattro terminali di scarico,
ha un aspetto più moderno e sportivo.
possibile l'impossibile
Non è così semplice da gestire, come dimensioni, il Cayenne e quindi è forse l’unica Porsche
(mi sento di escludere anche il Macan, di cui potete leggete la nostra provaqui) a soffrire di un
lieve beccheggio a causa dell’altezza e dell’aerodinamica (che abbiamo, però, sempre tenuto sotto
controllo, utilizzando le sospensioni rigorosamente in Sport) e di uno sterzo meno diretto dal solito
(sempre a causa della stazza di 2.425 kg); ma l’handling Porsche c’è ed è soprattutto nelle sue
impostazioni più performanti (tipo Sport e Sport Plus) che viene fuori, rendendo “possibile, l’impossibile“.
Quindi il sacrificio di non schiacciare a fondo il pedale dell’acceleratore (e sfruttare l’elettrico nella sua
funzione di “Boost“) è tanto, visto che la base di partenza (non dimentichiamocelo) ė la Cayenne S. Vorrebbe dire,
però, sfruttare la potenza complessiva di ben 416 cavalli, grazie ai 333 del V6 3.0 benzina sovralimentato e
aumentare i consumi, che non è certo il principale obiettivo della e-hybrid.
E se qualcuno dichiara che chi compra un Cayenne lo fa, soprattutto, per avere un bagagliaio più grande
(580 litri – sedili in posizione e ben 1,690 litri con i sedili reclinati)… Altri sostengono, invece, di non
credere che qualche proprietario (tranne che nei test drive delle riviste specializzate) l’abbia mai guidato
in qualcosa di più impegnativo di una strada, asfaltata, ma (magari) bianca di neve… In pratica dicono che non
sia fatta per andare in off-road e mettere a dura prova la sua trazione integrale…
Male, perché invece è proprio qui che si apprezza maggiormente questo SUV, tra dossi, pozze, neve e buche piene di fango. Merito
della trazione integrale. Certo, qualcuno (con quei cerchi “Exclusive” da 21″ Cayenne SportEdition, verniciati in platino –
satinato lucido – con passaruota maggiorati) ci ha preso per pazzi, vedendoci imboccare stradine sconsigliate, ma lei non ha
mai avuto paura di sporcarsi il “vestito” anche nell’affrontare l’off-road, dimostrando come sia (anche) un ottimo compromesso
tra i SUV più votati all’asfalto e le concorrenti più dotate in off road, senza rinunciare al piacere di guida.
Del resto il sistema di trazione integrale permanente con differenziale centrale autobloccante vi mette a disposizione
la ripartizione di coppia variabile nel retrotreno (tramite intervento in frenata selettivo sulla ruota interna alla
curva), il differenziale frenante automatico (ABD) e il sistema di controllo della trazione (ASR). Fidatevi, basterebbe
fare qualche piccola modifica e diventerebbe un carro-armato.
Nella vita reale siamo lontani dai 3,4 l/100 km dichiarati da Porsche (nel ciclo di omologazione europeo) ma
siamo comunque davanti a risultati buoni per un’auto così pesante e potente.
molta cura
Il sistema infotainment, infine, va aggiornato, perché inizia ad accusare il peso degli anni: nemmeno il tempo di pensarlo che, come se mi avesse letto nel pensiero, Porsche annuncia che è già pronto il nuovo, di cui spenderemo (sicuramente) molte parole nel prossimo futuro. Assolutamente consigliati, invece, gli interni in pelle naturale Espresso/cognac: la cura posta nella scelta dei materiali e negli assemblaggi di Porsche è assolutamente fuori discussione e questa è una “coccola” a cui non potete assolutamente rinunciare.
I don't Like
se piacciono molto gli elementi verde acido (come le pinze e gli indicatori dei giri/benzina, ecc.) che richiamano il “green” destinato ai modelli ibridi, avremmo realizzato della stessa tinta (facendolo diventare molto più “cool”) anche il Porsche Universal Charger (AC) trasformatore alloggiato in un contenitore (ancorato) all’interno del bagaglio.
Lifers Cool
la comodità; avete mai viaggiato in “first class” con una compagnia aerea? No? Perché avete paura dell’aereo? Bene, viaggiate su una Cayenne e sarete esattamente coccolati come se foste su un airbus di ultima concezione.
Anche tu hai un'auto che ci vorresti far provare?
(riservato a concessionari e proprietari di auto particolari)
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Porsche Italia nelle persone del Dott. Mauro Gentile e della Dott.ssa Barbara Calore
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