Primo test drive Nuova Suzuki Ignis 1.2 HYBRID 2WD iTOP

Potenza 90 CV – Prezzo 16.800 €

Devo dire che la nuova Ignis mi aveva già incuriosito nel momento in cui Suzuki ha aperto, sul web, la vendita della sua versione di lancio, ossia la iUnique (ah proposito, se ve la siete persa, eccola in questo post). Quindi sono stato contento di aver avuto la possibilità di partecipare al suo lancio internazionale, visto che ritengo abbia tutte le carte in regola per diventare, oltre che un’ottima alternativa cittadina, anche uno di quegli “oggetti di design” (dalle linee molto squadrate) che piacciono molto a noi del Lifersblog.

Nuova Suzuki Ignis

Nonostante i colleghi si ostinino a paragonarla alla Panda (corretto, soprattutto per la variante Cross, ma anche un po’ scontato) a me piace pensare che la 2WD sia (pure) una temibile avversaria della Smart, ovviamente nella sua declinazione a 4 posti; quindi segmento A o, viste le interessanti dotazioni di serie, segmento B?

Suzuki Ignis

Difficile rispondere, anche se i designer Suzuki in Giappone hanno lavorato molto per mantenere tutto il buono del Concept iM-4 (presentato al Salone di Ginevra 2015) e, collaborando con il centro stile torinese, l’hanno innovato con il “Family Friend”: ci sono riferimenti alla Swift, alla Vitara, ma il più chiaro (ed anche il più rappresentativo) è quello relativo alla “Cervo” del 1977, di cui ripropone (in un gioco stilistico molto audace) le famose griglie sul montante posteriore.

Suzuki Ignis

Il look della nuova Ignis, quindi, non chiede molto tempo per conquistarvi, grazie al passo ampio; promette di essere (da subito) una di quelle piccole, pratiche e sfiziose cittadine, capaci di mettere tutti d’accordo. Prendete il suo divano posteriore: gli schienali si reclinano e si spostano (sono frazionati 50:50) facendo aumentare di 100 litri la sua capacità, per farvi caricare tutti gli oggetti che volete, compresi quelli più ingombranti, in modo (quasi) incredibile per un auto di queste dimensioni.

Lungo le strade romane, al nostro passare, abbiamo ricevuto solo sguardi di curiosità ed approvazione; forse potrebbe bastare questo, a Suzuki, per tirare un bel sospiro di sollievo ma c’è la voglia di fare, e dire, di più visto che questa vettura potrebbe giocarsela addirittura con la preferita di casa, ossia la Vitara. È il risultato si vede, visto che la nuova Ignis sembra essere generazioni avanti rispetto al modello precedente. E’ un auto che invita ad osare e che, secondo noi, non deve passare inosservata (anche nei colori)!
Così vi consigliamo, se siete una donna molto glamour, l’Helios Gold Pearl Metallic, mentre se siete un uomo molto “trend setter”, la Neon Blue.

Suzuki Ignis

Se poi avete il problema di frequentare, per necessità lavorativa e/o svago, le zone ZTL vi farà piacere sapere che la Hybrid vi da anche l’opportunità (grazie al micro ibrido Suzuki, SHVS, a sostegno del 1.2 benzina e a iniezione diretta, abbinato ad un cambio manuale a 5 rapporti) di potervi accedere senza limitazione alcuna. E’ vero, questo sistema non agisce molto sulla potenza del motore (vi regala una spinta maggiore, ma solo nelle accelerazioni più intense – “fasi transitorie” – come suggerisce il display del sistema ibrido) e non vi permette di viaggiare a zero emissioni (anche se, a volte, vi sembrerà, visto che la macchina è molto silenziosa), ma recupera energia nelle decelerazioni e nelle frenate, alleggerisce i consumi dei sistemi di bordo (dando percorrenze veramente molto interessanti) e permette di usufruire di tutte le agevolazioni previste per le auto ibride. Direi che non è poco, vero?

Nuova Suzuki Ignis

Se invece abitate in collina (ed il vostro tragitto giornaliero può essere messo in crisi dalle bizzarrie meteo, sempre più frequenti) potete contare anche su un’altezza da terra pari a 18 cm che, associata alla trazione integrale Allgrip, vi permetterà di arrivare al lavoro, in città, sani e salvi. Cercate solo di capire, piccolo consiglio, quanto la cosa vi serva veramente, visto che la stessa limita di ben 40 litri la capacità del vano bagagli (da 267 a 227 litri) che, in un’auto di questa categoria (e con queste prerogative) beh, possono essere non pochi.

Molte le personalizzazioni, che includono cerchi in lega da 16″ verniciati in tonalità nero lucido, livrea bicolore (con tetto nero sempre lucido), vetri oscurati, barre tetto in argento satinato e interni in doppia tonalità di colore, con maniglie portiera arancioni (di forte impatto) se scegliete il bianco esterno.

Guidandola si nota subito, oltre all’ottima visibilità, come lo sterzo (decisamente preciso e calibrato) le permetta di girare in spazi molto stretti. Anche il cambio, leggero da azionare, strizza l’occhio ad un uso cittadino. La tenuta di strada è davvero elevata e, data l’altezza, lascia quasi stupiti. Mi piace molto, ma forse perché io sono abituato alle sportive, visto che rende la guida in curva molto stabile e sicura, quasi divertente, ma mi rendo conto che il suo assetto rigido, sopratutto su strade un po’ dissestate, penalizza un po’ l’assorbimento delle asperità del terreno per chi, a differenza mia, è più abituato a guidare dei SUV.

Per sistemi multimediali e sicurezza ricorda, in tutto e per tutto, la Baleno. Dietro il parabrezza ci sono due telecamere per monitorare in tempo reale la distanza tra gli oggetti che precedono la vettura, individuandone la loro forma. E funzionano!
Un pedone, nel caotico traffico attorno alla capitale si getta (di colpo) in mezzo alla strada. Il Dual Camera Brake Support provvede a frenare autonomamente la vettura per evitare che l’amico sbadato si ritrovi, con noi, a bere dell’acqua alle Terme di Fiuggi e questi sono i momenti in cui capisci che tutta questa tecnologia, beh, SERVE!
C’è anche il Lane Departure Warning, attivo a partire da 60 chilometri orari, che provvede ad avvisare il guidatore (ovviamente se non usate gli indicatori di direzione) dell’uscita dalla carreggiata tramite un segnale acustico, un avviso luminoso sul quadro strumenti ed una fastidiosa vibrazione al volante, che forse – tutto insieme – è quasi un po’ eccessivo. Infine il Weaving Alert che capisce se siete stanchi e vi consiglia di fare una sosta. Caffè?
Insomma, tutte cose utili che hanno permesso al mini-suv di aggiudicarsi cinque stelle nei crash test EuroNCAP e che fanno parte di un ottima dotazione di serie.

Nuova Suzuki Ignis

Considerate che,  l’entry-level (se così si può definire visto l’equipaggiamento) iCool offre i cerchi in lega da 16 pollici, le comode barre sul tetto, il sistema di infotainment con schermo touchscreen da 7 pollici, la telecamera posteriore, il climatizzatore manuale, il volante multifunzione a tre razze (regolabile, però, solo in altezza) ed i retrovisori riscaldabili e regolabili elettricamente.

Suzuki Ignis

L’allestimento intermedio iTop (quello della nostra prova) aggiunge i gruppi ottici anteriori a led, la mascherina anteriore col bordo cromato, il navigatore satellitare, il rivestimento in pelle per la corona del volante, il cruise control con limitatore di velocità, il climatizzatore automatico ed infine i dispositivi di sicurezza.

Nuova Suzuki Ignis

L’allestimento top di gamma è rappresentato dall’iAdventure che si riconosce per il look fuoristradistico donato dai Cross Bumper (i fascioni in plastica nera nei paraurti, un po’ mutuati da Citroën).

Nuova Suzuki Ignis

Insomma, credo sia veramente difficile resistere quindi, a mio parere, se state cercando una compagna di vita pratica, ma che vi possa anche far distinguere, vi consiglierei di andarla a vedere dal vivo al porte aperte che, nelle concessionarie italiane, sarà il 21 e 22 gennaio.

Nuova Suzuki Ignis

I don’t Like it – Alcune plastiche che, alla vista, sembrano morbide e di qualità ma, al tocco, risultano dure.

Lifers Cool – Fino al 31 gennaio 2017  potete approfittare dell’offerta lancio su Suzuki Ignis 1.2 Dualjet 2WD iCool, proposta al prezzo di € 11.950 chiavi in mano (IPT e vernice metallizzata escluse) con un vantaggio Cliente di € 2.100,00  (disponibile anche per tutte le altre versioni).
Io ne approfitterei!

Marco Longhini

Giornalista iscritto all'Ordine, insegue da sempre (creando strani incastri) le sue due più grandi passioni, AUTO e MUSICA. Ha partecipato a numerosi corsi di guida performance e si definisce un "car addicted"; a differenza di molti colleghi, però, è più interessato ai pregi e difetti con la loro convivenza, che alla quantità di fumo che sono in grado di generare dalle ruote posteriori. Vive nell'eterno dilemma: "lusso o prestazioni" ? Fondatore del Lifersblog (ora casa di villeggiatura) si augura diventi presto il suo domicilio principale...