McLaren Senna: rende omaggio al grande campione!

Impegnati ad un tale livello affinché non vi siano più compromessi. Dai tutto quello che hai, tutto, assolutamente tutto.”Così parlava Ayrton Senna, leggendario pilota di Formula 1, a cui McLaren rende omaggio attraverso questa nuovo modello della gamma Ultimate Series.

McLaren Senna: rende omaggio al grande campione

Si tratta della vettura da strada più estrema mai costruita a Woking e, con un peso di soli 1.194 kg  è anche  la vettura McLaren da strada più leggera dalla iconica F1. Un motore 4.0-litri V8 turbocompresso centrale posteriore a trazione posteriore – la struttura perfetta per prestazioni entusiasmanti – a combustione interna che scatena una potenza “selvaggia”, diventando il propulsore più potente mai montato su una vettura stradale McLaren con i suoi 800 cavalli e una coppia di 800Nm, gestite da un cambio a sette marce e doppia frizione. I paddle, in fibra di carbonio allungati, sono disegnati per poter essere utilizzati con o senza i guanti da gara, e trasmettono una forte legame meccanico con la vettura. Un sofisticato sistema di sospensioni derivato dal mondo delle corse garantisce una miscela di controllo ed equilibrio dinamico impareggiabile, ed uno sterzo elettro-idraulico che premia la guida precisa con una risposta precisa immediata. Una due posti – ove l’attenzione ergonomica è focalizzata sul pilota.

McLaren Senna: rende omaggio al grande campione

Partendo dalla struttura base, che equipaggia la 720S, il telaio in fibra di carbonio (denominato Monocage III) è stato ulteriormente sviluppato diventando la monoscocca più robusta mai costruita da McLaren per una vettura omologata da strada. Ogni pannello della vettura è in fibra di carbonio, che riflette la maniacale attenzione sul fattore peso di ogni singolo componente. Non sorprende che vi siano importanti similitudini fra la filosofia costruttiva P1™ e quella della Senna; mentre la prima era stata disegnata per risultare la miglior vettura da guidare sia su strada che su pista, l’ambizione della McLaren Senna è di essere la miglior vettura omologata da strada, capace di stabilire un nuovo punto di riferimento circa le prestazioni in circuito, che prevalgono nella filosofia costruttiva.

McLaren Senna: rende omaggio al grande campione

 

“La nostra famiglia è estremamente fiera del nome dato alla nuova Ultimate Series Senna. Questo è il primo progetto che si lega veramente allo spirito competitivo e di prestazioni di Ayrton e omaggia mio zio perché totalmente focalizzata sulla pura esperienza di guida su pista che permette al pilota di esprimersi al meglio delle sue capacità.Vi è un’assoluta e costante connessione tra vettura e pilota e questo legame puro, questi stimoli sensoriali ai quali risponde il guidatore e sui quali fa affidamento, garantiscono un’esperienza cosi coinvolgente, da restare quasi in soggezione dall’eccellenza che questa hypercar sprigiona”. Bruno Senna, racing driver and McLaren Ambassador.

McLaren Senna: rende omaggio al grande campione

La McLaren Senna, al primo colpo d’occhio, può lasciare senza parole o dare vita a qualche critica legata al suo design. La prima impressione è, in ogni caso, di una vettura aggressiva, senza compromessi, dove le forme organiche hanno lasciato lo spazio ad un linguaggio del design che è frammentato con lo scopo preciso di ricercare la prestazione assoluta. Visto dell’alto, il corpo vettura rappresenta una delle forme considerate più efficienti in natura,– una lacrima – con i pezzi della carrozzeria che sono stati “uniti” alla cabina per garantire il miglior risultato aerodinamico. I designer’s si sono spinti sempre più al limite modellando la carrozzeria con la tecnologia del sottovuoto come una seconda pelle che riduce il peso, da soluzioni funzionali e crea superfici uniche; se rimane, quindi, indiscutibilmente una McLaren (in termini di proporzioni) non si può seguire una sola linea dall’anteriore al posteriore senza che essa passi attraverso una presa d’aria o un estrattore funzionale e quindi può destare qualche perplessità. Un po’ come la forma a conchiglia del posteriore, che è stata concepita per assolvere le esigenze di aerodinamicità e di raffreddamento o le sottili luci posteriori a LED soggette alla stessa particolare attenzione riservata ai dettagli dei gruppi ottici anteriori, come ad ogni altro componente che influenza l’aerodinamica, dove il design a lama singola minimizza ogni interruzione del flusso d’aria.

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Idem per il doppio diffusore posteriore inconfondibile. Creato da un pezzo unico di fibra di carbonio, inizia da sotto l’asse posteriore e man mano che aumenta in altezza favorisce la fuori uscita dell’aria da sotto la vettura. Questo genera una zona di depressione che schiaccia con maggiore forza la McLaren Senna contro il terreno. Un ulteriore immancabile dettaglio è la generosa ala posteriore a doppia lama in fibra di carbonio dove il suo punto più alto si trova a soli 1,219mm dalla strada a vettura ferma. Attivato idraulicamente e con una superficie del piano che misura più di 6,500 cm2, l’ala si regola costantemente per ottimizzare il livello di equilibrio di deportanza e aerodinamicità e ha anche la funzione di aero-freno in condizioni di forte decelerazione. Non va dimenticato, quindi, che non è una vettura solamente da fotografare o osservare ma, principalmente, da guidare per poterne emettere un giudizio.

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Ecco perché anche l’abitacolo riflette pienamente la sua natura essenziale e funzionale, dopo essere entrati (anche indossando già il casco) attraverso le portiere diedrali ispirate alla F1, che si aprono verso l’alto e si spostano in avanti, evidenziato da un uso esteso della fibra di carbonio a vista.
Tutti i comandi del conducente sono stati volutamente ottimizzati per ridurre “l’ingombro” nell’abitacolo ed il volante a tre razze è pulito e non ha nessuno bottone o leva. Tutte le informazioni necessarie al conducente sono trasmesse dallo schermo pieghevole ad alta definizione (McLaren Folding Driver Display) e dallo schermo centrale dell’infotainment.
I designers per poco non toglievano completamente il sedile del passeggero… Stessa fine per i bagagli. Lo spazio per piccoli oggetti è limitato ad una zona dietro ai sedili integrata nel Monocage III. Giusto lo spazio sufficiente per due caschi e due tute. Coloro che avranno la fortuna di guidare una McLaren Senna potranno testimoniare il fatto che la cabina si anima con il suono dell’aria che entra nella presa d’aria montata nel tetto e con quello a bassa frequenza del motore, spinto nell’abitacolo attraverso degli specifici supporti del motore, dando l’impressione che il V8 sia a fianco del pilota.

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Completano il tutto i dischi dei freni in carbo-ceramica e tecnologia derivata dal mondo delle competizioni, penumatici realizzati su misura Pirelli P Zero™ Trofeo R Tyres (progettati per la pista ma omologati per l’uso su strada) e un solo cerchio ruota in lega ultraleggera con un sistema di bloccaggio centrale derivato dalle competizioni.
I settaggi dei parametri di guida sono regolabili dal pilota attraverso “l’Active Dynamics Panel” posizionato sulla consolle centrale per poter selezionare la modalità “Comfort”, “Sport” o “Track” oppure tramite un interruttore in un pannello montato sul tetto per accedere alla modalità Race.

McLaren Senna: rende omaggio al grande campione

La produzione della “Senna” è limitata a 500 unità, tutte assemblate a mano presso il McLaren Production Centre a Woking, Surrey, Inghilterra a partire dal terzo trimestre 2018. Il suo prezzo, per il mercato Italiano è di €945,500 IVA inclusa, ma pare che tutte siano già state vendute, inclusa l’ultima messa all’asta in un evento e assegnata per 2 milioni di sterline (tasse escluse – più di tre volte il prezzo di listino del Regno Unito della nuova McLaren Senna) raccolte per l’Ayrton Senna Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata a fornire istruzione a quasi due milioni di bambini e giovani svantaggiati: “Aumentare questa somma di denaro per l’Instituto Ayrton Senna è un risultato meraviglioso per la nostra collaborazione con McLaren Automotive“, ha commentato Viviane Senna, sorella di Ayrton.

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redazione

Tutti vogliamo che la vita sia meno "grigia metallizzata" e torni il capriccio di sognare a colori; cosa c'è, di meglio, di un bel rombo di un motore?